Pugno di ferro contro Niscemi: il MUOS va impiantato ad ogni costo. Lo vuole il Governo nazionale, il Governo della Regione Siciliana o è impotente, oppure è indifferente.
Già il 6 dicembre scorso Il governo nazionale aveva dichiarato – attraverso la comunicazione del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta – il territorio di Niscemi dove si sta realizzando il sistema mondiale di comunicazione radar MUOS “sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati”. Il governo Monti aveva puntualizzato che “non sono accettabili comportamenti che impediscano l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale e la libera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione”. L’Assemblea regionale siciliana si è espressa contro la realizzazione del MUOS cercando di impegnare il presidente Crocetta in questa direzione, ma, a quanto pare, la voce della Sicilia e dei Siciliani non ha alcun peso nelle decisioni che vengono prese altrove.
Ieri notte, giovedì 10 gennaio anno 2013, oltre un centinaio di uomini di Polizia e Arma dei Carabinieri ha rimosso con la forza i blocchi dei manifestanti per il passaggio del convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne MUOS.
Alle 22,30 della sera del 10 gennaio è stato avvistato il convoglio con 4 camion e 2 gru della ditta COMINA scortati da numerosi reparti d’assalto di Polizia e Carabinieri lungo la Statale Catania-Gela. Il convoglio partito da Belpasso per evitare il transito attraverso la città ha proseguito lungo la SS115 per poi risalire da Contrada Terrana a sud della base militare di Niscemi.
Alle ore 00.30 gli occupanti del presidio, situato a Nord della base per timore di non riuscire ad impedire il passaggio del convoglio si sono mobilitati e diretti in Contrada Terrana. Nelle stesse ore Niscemi veniva invasa da numerosi reparti di Polizia e Carabinieri che hanno effettuato innumerevoli posti di blocco nei punti nevralgici di transito verso la base militare, non permettendo il passaggio delle persone, creando difficoltà anche ai residenti che alle prime ore del giorno si recavano al lavoro.
Ciò nonostante, numerosi attivisti e cittadini (allertati da internet e SMS) si sono recati in Contrada Ulmo, ma le forze di polizia schierate presidiavano tutti gli accessi ed hanno impedito a tutti di proseguire in direzione del convoglio, né di accedere al presidio di Contrada Ulmo. All’1.30 del mattino, in Contrada Gallo (al bivio tra il borgo di S.Pietro e Caltagirone) si è tenuto un primo blocco da parte del Comitato “NO MUOS” di Niscemi unitamente ad alcuni membri di altri Comitati che sono riusciti a sopraggiungere nel frattempo da altre città. Le forze di polizia in tenuta anti-sommossa hanno reagito duramente. Hanno effettuato alcune cariche, ma nonostante l’impeto dei poliziotti i manifestanti sono riusciti a resistere ai blocchi sotto le manganellate per alcune ore.
Il convoglio alle 3.30 è riuscito a superare i blocchi e a proseguire lungo la Strada Provinciale che porta alla base militare.
Alle ore 4. 00 circa nei pressi di Contrada Vituso (lungo la S.P. Niscemi-Caltagirone) è stato effettuato un secondo blocco stradale in maniera pacifica e civile. Nonostante che l’opposizione fisica dei manifestanti fosse del tutto serena, le forze di Polizia hanno agito pesantemente contro i manifestati. Il convoglio è riuscito alla fine ad accedere alla base militare intorno alle 4.30 scortato e protetto da centinaia di agenti di Polizia e Carabinieri.
Alle ore 5.30 i manifestanti sono riusciti a ritornare al presidio di contrada Ulmo ed hanno indetto un’assemblea immediata ed urgente, nel corso della quale è stato denunciato i gravi episodi accaduti durante la notte. E’ convocata per domani, 12 gennaio alle ore 15, un’assemblea generale del coordinamento regionale “NO MUOS” dove verranno decise le prossime mosse delle azioni di contrasto all’installazione.
Intanto stamane il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta ha dichiarato: “I siciliani sappiano che il governo regionale non farà alcuno sconto sulla salute dei cittadini e, nel giro di qualche giorno, il provvedimento di sospensione dei lavori e della messa in mora dell’esercizio dell’impianto Muos a Niscemi (CL) sarà emanato, per cui a nulla servono forzature di stampo autoritario per imporre alla Sicilia strumenti che potrebbero essere collocati in aree più idonee, dove non ci siano rischi per la salute dei cittadini”.
C’è da crederci, senza negare la sua buona volontà? Noi siamo convinti che le buone intenzioni non portano a nulla…